I Red Smilebots hanno gareggiato alle finali europee della First Lego League a Davos
Forti le emozioni di famiglie e appassionati per l’ultima competizione DACH della FIRST LEGO LEAGUE, dove i Red Smilebots in quel di Davos ha gareggiato e ben figurato. La squadra, che è sostenuta dall’associazione ated, Corriere del Ticino, Gimasi, GTK Timek Group e SUPSI, ha ricevuto consensi nelle diverse fasi della competizione, primeggiando con due nomination per il «Progetto innovativo» e il «Team Building» dinanzi alle oltre 30 squadre in gara.
Abbiamo chiesto ad Alessandro Colombi e a suo figlio Federico, che hanno condiviso il percorso del team Red Smilebots, come è stata l'esperienza della First Lego League dai loro diversi punti di vista.
Federico: «Per me andare a giocarsi le fasi finali della competizione a Davos ha rappresentato un’esperienza unica, che ci ha permesso di conoscerci ancora meglio come squadra. Trascorrere due giornate fra presentazioni, competizioni e anche problematiche che abbiamo vissuto insieme ai compagni di squadra, ci ha permesso di essere ancora più uniti e di uscirne con ancora maggiore entusiasmo per la prossima stagione. Affrontare comunque una competizione di questo livello, per noi che eravamo alla prima esperienza, aveva portato un po’ di timore in me e penso anche negli altri compagni, ma abbiamo avuto la dimostrazione che possiamo giocarcela con tutti e che questa prima competizione internazionale può rappresentare per noi un punto di partenza».
Alessandro: «Non avevo dubbi che competere a livello Europeo nella First Lego League richiedesse una preparazione di altissimo livello, ma vista e vissuta in prima persona devo ammettere che sono rimasto impressionato per la professionalità e il livello che le varie squadre partecipanti hanno raggiunto e dimostrato di possedere. È tutto un percorso, non ci si può improvvisare, sia dal punto di vista della preparazione tecnica ma anche da quello delle soft skills, come appunto l’essere squadra a cui i giudici riservano un 25% sulla valutazione e conseguente classifica finale delle squadre. Ho anche potuto vedere personalmente quali sono i mezzi a disposizione dei nostri concorrenti che provenivano da Svizzera, Germania e Austria e in questo contesto ritengo che la nostra squadra abbia fatto un quasi miracolo con i pochi mezzi a disposizione; purtroppo sempre di più, anche iniziative di questo tipo, dipendono dai mezzi che si hanno a disposizione, che non sono solamente finanziari, ma anche per esempio dagli spazi a disposizione per allenarsi o anche semplicemente avere una copia del robot utilizzato per la competizione. Nel campo dello stimolo per i nostri ragazzi verso quello che potrebbe essere un loro percorso professionale, ated è encomiabile, così come lo sono stati i Mentor della nostra squadra con un impegno continuo su base volontaria ogni domenica dell’anno fra le 16 e le 19. La domanda che mi pongo, più in generale applicabile in qualsiasi settore, è: cosa succede se queste azioni di volontariato non venissero più offerte?».
Vale la pena ricordare che la squadra dei Red Smilebots di ated4kids è guidata dai coach Federico Yankelevich e Corrado Corsale, cui si unisce il mentor Jonas Bertossa, giovane studente del SSIG. «È stata per me un’esperienza molto interessante, perché ho potuto aiutare i ragazzi a sviluppare un’idea teorica e a tradurla in un programma funzionante, attraverso un percorso di collaborazione continuo e virtuoso», ha dichiarato Bertossa.
Come conclude Cristina Giotto, direttore di ated che da 10 anni anima del progetto ated4kids: «I trionfi delle nostre squadre nelle competizioni di robotica educativa sono per la nostra associazione sempre un grandissimo orgoglio. È per me doveroso ringraziare l’intero gruppo di persone, dagli sponsor, ai coach ai mentor, che dedicano tanta parte del loro tempo libero alla preparazione dei tornei. Uniscono sempre grande passione al compito di preparali e affiancarli nelle prove, accendendo in loro entusiasmo, curiosità e spirito di gruppo. D’altra parte, nel mondo di oggi, dotare i nostri ragazzi e ragazze delle competenze del futuro è più che una scelta, è un obbligo. È qui che entra in gioco ated4Kids, il luogo dell'apprendimento dedicato a bambini e adolescenti a partire dai 6 anni, dove la tecnologia, l'informatica e la robotica non sono solo materie di studio, ma passioni da coltivare con entusiasmo e in modo divertente. Attraverso progetti di gruppo, workshop e attività collaborative, i ragazzi imparano il valore del lavoro di squadra, della condivisione delle conoscenze e dello spirito di iniziativa. Partecipare ai programmi di ated4Kids significa dotare i nostri figli di un passaporto per il futuro. In un mondo in rapida evoluzione, dove le professioni di domani potrebbero non essere ancora state inventate, fornire ai ragazzi gli strumenti per adattarsi, apprendere le competenze e innovare è il regalo più prezioso che possiamo offrire».
Per le organizzazioni che fossero interessate a finanziare i diversi percorsi di ated4kids, è possibile aderire ad alcuni pacchetti di sponsorship, che si possono trovare a questo link sul sito www.ated.ch dell’associazione.