Skip to content
ated16 set 20255 min read

AI e non solo, l’importanza cruciale della formazione digitale per i giovani

Giovani nativi digitali porta a esperti digitali?

Essere nativi digitali non rende automaticamente competenti, in maniera critica e professionale, riguardo all’uso delle nuove tecnologie, diversamente da quel che si pensa spesso al giorno d’oggi. Il termine nativi digitali indica l’essere nati e cresciuti in un contesto permeato dalla tecnologia, in cui si entra in contatto, sia in modo passivo che in modo attivo, con realtà come pc, tablet, cellulari, smartphone, piattaforme social e di servizi digitali, in età precoce. Ciò però non si traduce in maniera naturale in una reale consapevolezza digitale e in un saper usare davvero la tecnologia, considerando con lucidità i suoi aspetti positivi e negativi. Potrebbe anzi far correre il rischio, in nome di una familiarità quasi naturale, di sopravvalutare le proprie competenze, conducendo ad un uso superficiale e poco informato.

Verso un mondo sempre più digitalizzato: la formazione digitale è fondamentale

Ricevere una educazione digitale sin dalla più tenera età è utile e indispensabile sia per l’utilizzo ludico e legato al lifestyle, come fruizione di notizie online, condivisione e consumo di contenuti sui social media o sulle piattaforme, acquisti o operazioni online, sia per quello scolastico e lavorativo. I ragazzi entrano in contatto con le piattaforme social e con quelle di servizi precocemente ed è indispensabile che siano formati sui rischi, da quello di cyberbullismo a quelli legati ai meccanismi che creano dipendenza. Si va peraltro sempre più verso una realtà che digitalizza una serie di servizi, ad esempio i pagamenti, rendendo impellente essere informati su come proteggersi dal furto dei propri dati e da cybertruffe.

Le sfide formative nate con l’AI

Il prepotente e rivoluzionario avvento dell’intelligenza artificiale negli ultimi anni ha aperto ancora nuove frontiere rispetto al precedente processo, non ancora del tutto concluso, della digitalizzazione, modificando il modo di operare di alcune professioni e creandone ex novo delle altre. In generale sta contribuendo ad automatizzare una serie di processi ripetitivi, è un supporto in quelli decisionali, grazie alla sua capacità di analisi complessa e approfondita di dati, facilita l’analisi previsionale, inserendosi dunque in ambiti industriali con compiti come quelli di valutare lo stato di salute delle macchine e individuare pezzi difettosi, è uno strumento che consente la rapida modifica della produzione in base alle esigenze in continuo divenire del mercato ed una personalizzazione di eventi e servizi a partire dalla profilazione di ogni utente. Si inserisce quindi in settori diversi, con funzioni specifiche e adattabili alle esigenze di ogni azienda e di ogni ramo produttivo. Non va a sostituire l’elemento umano ma lo valorizza, slegandolo da alcune funzioni meccaniche, dove è semplice compiere errori o perdere motivazione, o pericolose, liberando tempo per azioni maggiormente incisive e creative. Per poterla però integrare con successo, dominandola e non essendone dominati, è essenziale partire da una solida formazione digitale, che sempre più aziende stanno prevedendo per i loro dipendenti, consapevoli che chiunque, in qualsiasi ruolo, per poter rimanere competitivo nel mondo lavorativo odierno deve avere delle solide competenze digitali.

Perchè approcciare precocemente alla formazione digitale

Se chi è già attivo lavorativamente dovrà integrare la conoscenza delle nuove tecnologie, dall’intelligenza artificiale in poi, nelle proprie skills, essa diverrà automaticamente richiesta e probabilmente data per scontate, al pari di altre competenze, ai giovani che sono attualmente in formazione. È dunque consigliabile iniziare sin da ragazzini a conoscere a fondo, non solo attraverso una empirica alfabetizzazione digitale nata dall’essere nativi digitali, le tecnologie. Farlo permette, proprio come noi di ated presupponiamo nei nostri percorsi, che non sono incentrati solo sull’AI ma anche su branchie come la robotica e sull’evoluzione tecnologica in senso lato, un approccio iniziale ludico e leggero, al fine di integrare in maniera quasi naturale uno spirito analitico e uno sguardo attento ai pericoli e non solo alle opportunità. Aiuta a comprendere, senza pressione e divertendosi, se vi è una passione e se si vuole continuare ad approfondire in maniera più strutturata, facendone magari una professione.

Le nuove professioni nate con intelligenza artificiale e robotica

Se è vero che la formazione digitale è fondamentale per chiunque e lo diventerà ancor di più nei prossimi anni, non tutti devono fare delle nuove tecnologie il fulcro centrale della propria carriera: sarà in ogni caso indispensabile padroneggiarne l’uso, per metterlo al servizio della propria vita lavorativa quotidiana. Per i giovani che si rendono conto invece di avere una predilizione e magari una facilità particolare nell’uso delle evoluzioni tecnologiche, stanno nascendo una serie di professioni nuove, che saranno sempre più ricercate dalle aziende. Ated offre una serie di certificazioni federali per nuove professioni derivate dall’intelligenza artificiale, come quelle di Cyber Security Specialist, di Digital Collaboration Specialist e di Businnes AI Specialist, ma ci sono anche i data analyst, i machine learning engineer, i prompt engineer, gli AI specialist o consulenti, gli sviluppatori di chatbot e assistenti virtuali. Spaziando oltre il mondo AI, anche la robotica apre a varie specializzazioni che potranno essere cruciali in molti campi, come l’ingegnere robotico, il programmatore di robot, il tecnico di manutenzione robotica o l’esperto in robotica medica.

Ated per i giovanissimi

Al di là delle specializzazioni, saper integrare le evoluzioni digitali nella vita di ogni giorno consente a chiunque, giovani e non solo, di poterne usufruire in modo sicuro e di poterne trarre una serie di benefici, come la semplificazione di una serie di attività, l’aumento della produttività, la creazione di strumenti personalizzati, senza mai dimenticare limiti e criticità, sia legati all’aspetto generativo di chatbot come ChatGPT, sia alla privacy e al bisogno di regolamentazione etica e legale.

Ated per anni si è impegnata nella formazione dei più giovani, cercando di avvicinare i bambini, a partire dagli 8 anni, alla digitalizzazione, con attività che usassero un approccio ludico. Si è concluso pochi giorni fa il Summer Camp ated4kids, una settimana di attività per le fasce di età 8-10 anni, 11-12 anni e 13-15 anni.

Riteniamo basilare favorire l’inserimento di competenze relative al mondo digitale il prima possibile nel curriculum dei bambini e dei ragazzi, permettendo di approcciarvisi con naturalezza e di crescere integrandolo nelle loro competenze. Chi si renderà conto di avere facilità per questo mondo, potrà formarsi per una delle professioni nate negli ultimi anni, ad esempio accedendo, dopo un apprendistato, alle formazioni di Business AI Specialist o di Digital Collaboration Specia 

avatar

ated

Associazione Ticinese Evoluzione Digitale – Informare, educare, e appassionare all’informatica tutte le generazioni, e creare sinergie in Ticino con eventi e collaborazioni.

ARTICOLI CORRELATI