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21 feb 20232 min

I megatrend ICT del 2023

In un mondo pieno di incertezze, possiamo trovare qualche punto fermo.

Nello specifico l’ICT è un settore che nel 2023 non offrirà molte sorprese, ma molte conferme

Articolo apparso anche sul blog di ated-ICT Ticino ospitato su TIO

 

Il settore dell’Information & Communication Technology è, infatti, sempre ricco di novità che, negli ultimi anni, seguono trend oramai consolidati. Semmai, la novità sta nella crescente applicazione delle tecnologie nella vita di tutti giorni. Business compreso. Anche se spesso, i cosiddetti “early adopter” sono in maggioranza consumatori di ogni fascia di età, più curiosi e più liberi di testare, rispetto alle organizzazioni aziendali.

L’elenco dei megatrend potrebbe essere molto lungo. Mi soffermerei sui più importanti, partendo dall’intelligenza artificiale. Per farvi un’idea di dove siamo arrivati, basta leggere le prese di posizione di alcuni atenei statunitensi proprio sull’uso dell’AI a scuola. Il fenomeno del momento si chiama CHAT GPT (GPT sta per Generative Pretrained Transformer). Fa parte della categoria dell’intelligenza artificiale conversazionale ed è stata realizzata da Open AI, un’organizzazione no-profit impegnata nello studio sull’intelligenza artificiale e sul suo utilizzo per facilitare la comunicazione tra uomo e macchine.

CHAT GPT non è solo un motore di ricerca che risponde conversando. Possiede anche doti creative tanto interessanti quanto inquietanti. Se l’interrogativo che assilla maggiormente i genitori, riguarda l’uso furbesco per redigere temi o tesi di diploma, l’inquietudine cresce pensando ai risvolti etici e potenzialmente distorsivi dell’uso dell’intelligenza artificiale in ambito business. Fino ad arrivare al mondo sotterraneo (nemmeno troppo) della cybercriminalità.

Per il momento c’è chi si limita a giocare con l’assistente virtuale dello smartphone per accendere o spegnere le luci di casa, ma il connubio IA e oggetti connessi porterà presto un altro mega-trend, quello dell’internet of things, ad un salto di qualità. Se nel 2015 si stimava che il numero degli oggetti in rete in 5 anni sarebbe arrivato a 50 miliardi, ad oggi il sito statista.com ne certifica “solo” 15 e ne prevede 30 entro la fine di questo decennio. Ma l’uso modulato dall’IA dei più disparati oggetti connessi alla rete, potrebbe costringere a rivedere al rialzo queste previsioni. Il tutto grazie anche al consolidamento della rete 5G che, grazie alla bassissima latenza, promette tempi di reazione istantanei, necessari all’IA per prendere decisioni critiche.

Come già detto, l’iper-connettività cui siamo destinati, porterà velocità e accesso sempre maggiori, sostenuti dalle capacità di elaborazione dei computer quantici ma che, paradossalmente, offrirà anche molti spunti alle organizzazioni criminali sempre più attive (anche) nel cyberspazio. Nessuna sorpresa quindi se la sicurezza informatica, rappresenterà uno dei settori in cui, volenti o nolenti, tutti i soggetti coinvolti dovranno investire. Che si tratti di tecnologia o di formazione individuale.

 

A cura di Carlo Secchi, Head of Sales Ticino Sunrise

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