L’Opinionista: con Alessandro Garofalo, esperto in processi di ideazione e creatività, fondatore di “Garofalo & Idee Associate”
La rubrica l’Opinionista in collaborazione con Corriere del Ticino incontra Alessandro Garofalo, creativo ed esperto in processi di ideazione e innovazione, intervistato da Davide Proverbio.
(La video intervista è a questo link e l’articolo in sintesi qui di seguito)
Il tema dell’intervista è la creatività a tutto tondo, come e se si può imparare, come ci si allena o se si nasce creativi, ovvero dotati di capacità geniali di ideazione. Un tema che per certi aspetti affascina tutti, ma di cui talvolta ci sfuggono un po’ i contorni. Per dissipare i dubbi, Davide Proverbio ha posto alcune domande a un vero e proprio talento della materia, Alessandro Garofalo. E nel corso della chiacchierata, tutta da ascoltare o vedere, si raccontano aneddoti curiosi. Per esempio, di quella volta in cui Garofalo ha partecipato all’ideazione di nuovi prodotti come lo Scarabeo per l’Aprilia, oppure svela il “dietro le quinte” di nuove apparecchiature per il fitness realizzate da Tecnogym, che hanno rotto il paradigma esistente modificando profondamente il modo di allenarsi nel mondo.
Ne è nata una chiacchierata in assoluta libertà che proviamo a sintetizzare qui di seguito.
Alessandro, parliamo di creatività. È possibile darne una definizione?
«Sostanzialmente direi di no! Io in realtà da oltre 30 anni mi occupo di innovazione, ovvero mi trovo ad ideare nuovi prodotti o servizi. Mi piace cercare di dare una mia spiegazione attraverso degli esempi che ho sottomano. È il caso della semplice e più che usata matita con gomma inserita dalla parte opposta alla mina, che è la fusione immaginata da qualcuno tempo fa di una matita e di una gomma che erano separate. Questo caso dimostra come la creatività sia la capacità di collegare i puntini, citando Steve Jobs. Per me creatività è, quindi, la capacità di connettere prodotti e servizi in un modo nuovo, che vada incontro a un bisogno latente finora inespresso. La considero una capacità combinatoria che spesso trova l’idea nuova aggiungendo servizi o all’opposto togliendo e sottraendo elementi. Questo secondo è il percorso che io prediligo, ad esempio! Si tratta di saper vedere come in un caleidoscopio ogni volta una forma diversa. A suo modo è un’arte».
Le nuove generazioni, anche attraverso l’uso del digitale, sono più creative o meno di altre generazioni?
«Per questa domanda devo ammettere che la mia risposta pre pandemia sarebbe stata diversa da quel che penso oggi. Quindi, pre Covid ti avrei detto che i giovani per me erano troppo seduti e conformisti mentalmente. Vedevo maggiore creatività negli adulti che non hanno nulla da perdere. Oggi invece di dico che il digitale ha messo in crisi il pensiero novecentesco, offrendo opportunità magiche ai giovani di adesso. Ora i ragazzi e ragazze avrebbero in mano la modalità per davvero rivoluzionare questo mondo, che vive di contraddizioni e disastri climatologici. Ora i giovani hanno potenzialmente in mano il futuro e si trovano nella condizione di poter fare, per cui va solo dato loro lo spazio per esprimersi. La partita la vince chi lavora nel digitale!»
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