L’azienda fondata dai fratelli Collison oggi vale 95 miliardi di dollari
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Ci sono aziende che, operando nel b2b, non sono molto note fuori dalla cerchia degli addetti ai lavori. È il caso di Stripe, una ex startup che consente a privati e aziende di accettare i pagamenti online. È stata fondata 10 anni fa da due fratelli oggi poco più che trentenni Patrick e John Collison, che oggi hanno 32 e 30 anni. I due ragazzi sono partiti dall’Irlanda verso gli USA giovanissimi con in tasca la passione per la matematica. Naturalmente sono approdai in in Silicon Valley e sono riusciti a risolvere un problema davvero complesso: inserire in una striscia di codice - una Stripe appunto!- tutti i sistemi di pagamento in un e-commerce. Hanno genialmente inventato un software che in pratica costruisce infrastrutture per l’economia di Internet, ma che soprattutto qualche giorno fa ha concluso un nuovo round di finanziamento del valore di 600 milioni di dollari. In questo modo Stripe ha raggiunto la valutazione “monstre” di 95 miliardi di dollari.
Gli investitori sono attori blasonatissimi e fra i principali ci sono: Allianz X, AXA, Baillie Gifford, Fidelity Management & Research Company, Sequoia Capital e l’Agenzia Nazionale del Tesoro irlandese (NTMA). Ma fra quanti hanno scommesso in Stripe un paio di lustri fa con i primi due milioni di dollari, ci sono stati Elon Musk e Peter Thiel, fondatori di PayPal, proprio la società che offre un servizio nell’ambito dei pagamenti (e che nel 2002 i due avevano venduto a eBay).
Va osservato che dei 42 Paesi nei quali Stripe è oggi scena al servizio delle imprese, 31 di questi si trovano in Europa. Volendo fare qualche nome, realtà come Axel Springer, Jaguar Land Rover, Maersk, Metro, Mountain Warehouse e Waitrose hanno scelto Stripe per incrementare e diversificare le entrate o per accelerare il proprio processo di trasformazione digitale. Ma anche numerose aziende europee in forte crescita come Deliveroo (Regno Unito), Doctolib (Francia), Glofox (Irlanda), Klarna (Svezia), N26 (Germania), UiPath (Romania) e Vinted (Lituania) si basano tutte su Stripe per competere sulla globale.
Oggi Stripe, che ha i suoi headquarter a San Francisco e Dublino, dove è presente anche un importante centro di sviluppo, processa nelle sue transazioni “centinaia di miliardi di euro per milioni di clienti”. Dà lavoro a 3mila persone in tutto il mondo e, dopo l’ultimo round di capitali John Collison, presidente e co-fondatore di Stripe ha affermato: "Stiamo investendo ancora di più in Europa quest'anno, in particolare in Irlanda. Che si tratti di aziende dei settori fintech, Retail o SaaS, le opportunità di crescita per l'economia digitale europea sono immense".
"La maggior parte delle persone sottovaluta la scala operativa globale e la capacità di Stripe nel servire anche clienti strutturati e complessi", ha commentato Timothy Chiodo, Head of Payments and Fintech Research di Crédit Suisse. "L’impronta globale e la portata del mercato di Stripe continuano ad espandersi portando l’azienda in una posizione di leadership (e con una significativa quota guadagnata) nel segmento Enterprise".
Nel 2021, Stripe continuerà a costruire la sua rete globale, espandendo la propria suite di software e servizi per aiutare le aziende a crescere più velocemente e generare nuovi ricavi. Stripe sarà inoltre presto disponibile per milioni di nuove aziende in Brasile, India, Indonesia, Thailandia e Emirati Arabi Uniti. Nonostante una decisa accelerazione nel passaggio all'online da parte dell’economia globale nel 2020, oggi solo il 14% del commercio avviene in Rete. La missione di Stripe è far crescere il PIL di Internet, rendendo facile per le realtà ambiziose di tutto il mondo far crescere la propria attività.
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