L’azienda zurighese On, di proprietà di Roger Federer, è riuscita a trasformare la CO2 emessa in una scarpa innovativa
Una scarpa davvero green per Federer
Insieme ai partner LanzaTech, Borealis e Technip Energies, l’azienda zurighese On è riuscita a trasformare la CO2 emessa in una scarpa innovativa
Articolo apparso sul blog di ated-ICT Ticino ospitato su TIO
Come rilancia il sito di informazione Innovando, il produttore di scarpe elvetico On, di cui Roger Federer detiene un’ampia partecipazione, ha presentato la sua prima calzatura al mondo realizzata con emissioni di carbonio e l’ha chiamata Cloudprime. Per ottenere questo risultato, l’azienda zurighese ha sviluppato un nuovo materiale espanso, ricavato da pellet di plastica, dal nome CleanCloud. Un’innovazione che si è resa possibile insieme a diversi partner internazionali, che hanno abbracciato con entusiasmo l’iniziativa. Fra queasti, vi è LanzaTech, un’azienda specializzata nel riciclo del carbonio, con sede nello Stato americano dell’Illinois; la viennese Borealis, fornitore leader di soluzioni plastiche avanzate, circolari e rinnovabili; Technip Energies (T.EN), con uffici operativi a Parigi, un’azienda specializzata nella conversione dell’etanolo in etilene tramite disidratazione.
Cinque anni or sono, i ricercatori di Om hanno iniziato a cercare e individuare i partner della filiera produttiva tra le aziende più innovative di settori come la biochimica e le innovazioni di processi e materiali, con l’obiettivo di trasformare le emissioni di carbonio in scarpe da corsa. Infatti, secondo il produttore elvetico di scarpe sportive, la visione è incentrata su “un futuro in cui ogni prodotto On sia privo di elementi fossili e completamente riconducibile a un’economia di tipo circolare”.E ancora: “Tenere tra le mani la prima scarpa in assoluto realizzata con emissioni di carbonio è un’enorme pietra miliare, non soltanto per un’impresa industriale come la nostra, ma per l’intero settore sportivo. Armeggiare e calzare la prima scarpa in assoluto realizzata con gas di carbonio industriale è un gigantesco passo in avanti, non soltanto per On, ma per l’intero settore sportivo”, spiega Caspar Coppetti, cofondatore e co-CEO di On. “Immaginate che cosa potrà accadere in futuro, quando sbloccheremo il potenziale delle fonti di carbonio alternative con ulteriori ricerche e in collaborazione con i migliori partner”, aggiunge.
Tecnicamente per produrre i pellet, il monossido di CO industriale viene catturato e poi sottoposto a un processo di fermentazione prima che il carbonio venga rilasciato nell’aria. Con questa schiuma di tipo EVA (Etilene Vinil Acetato), molto leggera e incolore, in sostanza un bioetilene, la On produce un’intersuola per la Cloudprime. L’intersuola è tutto ciò che c’è fra la suola e la tomaia, cioè il materiale che ammortizza e collabora meccanicamente alla corsa. “In futuro, questo bioetilene potrebbe essere utilizzato anche per altri elementi e per prodotti da calzare”, sostiene la società svizzera. Come l’intersuola, anche il poliestere di cui è realizzata la tomaia della Cloudprime è ottenuto dalle emissioni di carbonio, risultato di una collaborazione con la start-up francese Fairbrics. Progettata per correre su strada, la Speedboard® nascosta, che dona alla Cloudprime la sua agilità, è realizzata in un materiale derivato dai semi di ricino. La suola della scarpa è il risultato di un’altra partnership innovativa, quella con la start-up Novoloop, l’azienda chimica che produce materiale ad alte prestazioni composto per il 32% da rifiuti di plastica post-consumo.
Oggi questo prodotto, frutto della collaborazione di tante aziende, sta dimostrando al mondo che “il carbonio riciclato è una risorsa piuttosto che una passività”, secondo Jennifer Holmgren, CEO dell’azienda nordamericana LanzaTech, specializzata nel settore della fermentazione dei gas. La manager USA conclude così: “Con la crescente conversione dell’inquinamento nei prodotti che utilizziamo nella nostra vita quotidiana, ridurremo la necessità di estrarre altro carbonio dal suolo”.
Ulteriori informazioni sui modelli Cloud e sulla visione improntata alla sostenibilità di On sono qui.
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