Se parliamo di tecnologia, il tema dominante da almeno un anno è l’Artificial Intelligence. Possiamo fare risalire il boom AI al lancio di ChatGPT il 30 novembre del 2022: in due mesi (record assoluto) raggiunse i 100 milioni di utenti sconvolgendo tutte le previsioni (in realtà nessuno l’aveva previsto, neanche Gartner) e lanciando la nuova rivoluzione digitale.
Nonostante ciò, la domanda in azienda resta “cosa devo fare con l’AI?” o “come adottare l’AI”. Perché nel frattempo l’AI continua ad evolvere ad una velocità non paragonabile con le capacità di adattamento ed adozione dei singoli e soprattutto delle aziende.
Il prossimo sconvolgimento, secondo Eric Schmidt, ex CEO di Google, verrà dalla combinazione di context window, AI-agents e text-to-action (se volete saperne di più cliccate qui), che avranno un impatto enorme nel prossimo anno o due. Stiamo già osservando che nel 2025 gli AI-agents sono già realtà, quindi un’ulteriore accelerazione...
Cosa sta succedendo nel panorama aziendale?
La prima fase, che è quella ancora in corso, vede la predominanza di progetti pilota ed una quota importante di aziende che aspettano.
L’intenzione espressa da un campione di 2500 CEO (survey IBM) vede per il 2026 i progetti pilota scendere al 13%, gli investimenti per migliorare l’efficienza al 37% e gli investimenti per la crescita del business arrivare al 50% del totale.
Questo cambiamento di direzione sembra guidato principalmente da tre timori:
A nostro parere, per affrontare questi timori e comprendere come generare valore dal potenziale trasformativo dell’AI (e non farlo diventare una minaccia), bisogna innanzitutto avere una strategia ed un piano di investimento, affrontando il tema come un programma di Innovazione, quale esso è.
La comprensione di come generare valore per il cliente (attuale e futuro) e quindi la crescita aziendale, dovrebbe venire prima anche temporalmente rispetto al focus sulla riduzione di costi e l’aumento di produttività.
La revisione delle componenti chiave del modello operativo aziendale (Persone, Tecnologia, Dati, Processi) e del relativo modello organizzativo sono i fattori chiave del successo della trasformazione: l’AI richiede autonomia decisionale, velocità ed adattabilità oltre ad una chiara leadership.
Le domande complesse non hanno risposte semplici, ma una cosa è certa: il potenziale trasformativo dell’AI è enorme, così come le opportunità e le minacce che ne derivano. Sicuramente non si può rimanere fermi in attesa. “Drive your destiny or someone else will” (cit. J. Welch, CEO di General Electric dal 1981 al 2001)